L’investigatore O’Sheamus – parte seconda

PARTE SECONDA

«Come gli era stato detto, è in gioco la sicurezza della corona».
Il commissario, appena loro erano entrati nella stanza gli aveva rivolto queste fredde parole.
«Come lei ovviamente sa quest’anno la nostra città ospiterà le Olimpiadi»
«Venga subito al dunque Commissario, non ho tempo da perdere e sono già di cattivo umore per l’inattesa visita del vostro elicottero» lo interruppe Alex.
«Come le stavo dicendo, abbiamo individuato un pericolo riguardante il famoso evento sportivo infatti, l’altro giorno durante le prove dell’inaugurazione della manifestazione, un uomo delle pulizie ha trovato delle orme nel campo di salto in alto, queste orme l’hanno condotto fino ad uno sgabuzzino delle scope vicino al campo da tennis, al suo interno era posizionato un ordigno all’idrogeno.»
«Dovrò cercare quindi degli indizi per capire qualcosa in più riguardo a questa faccenda»
«Infatti, la preghiamo di impegnarsi nelle ricerche»
«Comincerò subito, odio perdere tempo» dicendo così l’irlandese se ne andò.

Alex appena uscito si recò subito in un caffè, aveva mentito, una delle cose che Alex preferiva naturalmente era rilassarsi (da vero irlandese). Dopo un calmante tè, l’investigatore si portò fino al posto in cui era stata ritrovata la bomba, dove riconobbe quell’ordigno: infatti Alex a 16 anni aveva frequentato il campo d’addestramento per artiglieri in Irlanda e conosceva bene quegli ordigni. Quella bomba infatti, era stata creata in Francia, in Normandia precisamente.

Così Alex prese il primo volo per la Francia e si recò nella fabbrica di ordigni dove probabilmente era stata creata la bomba.
Arrivato in fabbrica, Alex parlò con il direttore dell’azienda, che gli diede delle informazioni riguardo la bomba, che era stata costruita per degli spacciatori Italiani, per poi essere venduta al capo della mafia russa: Reznòv.

Dopo aver ricevuto le informazioni necessarie, Alex si recò a Mosca dove incontrò il capo della polizia Russa: Dragoviç…

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