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Uscita dell’alta squadriglia “Power”!

Lunedì 20 febbraio, ore 07:45 tutti pronti per partire da Novara. Destinazione: Novate Mezzola per poi salire a piedi fino alla Val Codera dove, all’ ora di pranzo, ci avrebbero aspettato dei deliziosi pizzoccheri.

E allora pronti, zaino in spalle e si parte. Sistemiamo i bastoncini (magari senza romperli) e la scalata dell’everest abbia inizio. Ah già, mi sono sbagliata, della Val Codera!
Partire non è difficile, la strada non la sai e quello che ti aspetta più su potrebbe essere meraviglioso.
Prima sosta alla cappella dopo solamente 15’ di cammino. Siamo in montagna, di mattina, il sole batte e fa caldo. Ci si scamicia e si è pronti a ripartire. I motti della camminata sono stati due: “i bastoncini dietro ai piedi, più in dietro” e “siamo quasi arrivati a..” perché il nostro Giancarlo ci ha diviso la strada in migliaia di pezzettini, in questo modo sembrava più corta.
Continuare a salire con lo zaino in spalla, il sole che riscalda e la voglia di arrivare per vedere meglio cosa ci circonda, per amarlo sempre un po’ di più, fa proprio venir voglia di camminare. La vista era spettacolare, il laghetto verde acqua di Novate ci ha accompagnato per un bel pezzo durante il nostro cammino. Girarsi e vederlo faceva stare bene.
Ma poi, dopo sole e ombre, neve e ghiaccio sentiamo quella frase magica “siamo quasi arrivati in Val Codera” e in quel momento sei proprio felice, così felice che ti faresti l’ultimo tratto di strada correndo ma i gradini ti hanno spezzato le gambe e due ore di camminata non sono poche allora con calma arrivi al cimitero, poi la chiesa e infine alla locanda dove ti aspetta un ottimo pranzo. Dopo esserci riposati e aver mangiato si riparte per arrivare alla centralina (parola che durante il cammino si è sentita più volte). Anche quei dieci minuti che la separano dal paese sembrano almeno otto ore però sapendo che stiamo andando alla base scout “aquile randagie” la fatica diminuisce e la strada è piacevole. Il panorama è bellissimo, ci sono ancora le montagne innevate e vicino alla casa scorre un fiume che quasi non si fa sentire.

Dopo aver aperto le persiane e aver scoperto che l’acqua era ghicciata Giancarlo ha acceso la stufa per riscaldare un po’ l’ambiente mentre noi siamo andati ad “ispezionare” la zona per conoscerla meglio.
Dal comignolo inizia a sbuffare fumo, segno che il nostro Bear Grylls in 10 minuti o anche meno è riuscito ad accendere un super fuoco per riscaldarci e far bollire un ottimo tè da bere tutti insieme.

Più tardi Giancarlo ci ha raccontato la storia delle aquile randagie e pensare che da quelle parte e magari proprio nello stesso posto in cui sei ora ci potrebbe essere stato uno di loro fa venire i brividi.
La cosa più bella che ho imparato ad apprezzare meglio sono i 10 articoli della nostra legge scout. Capire la differenza fra “fare”, “andare” e “essere” scout è davvero molto bello. Lo scopo principale è essere scout tutti i giorni rispettando la legge.

Dopo il nostro tè e il racconto si è fatto buio ed è giunta l’ora di mangiare la polenta. Allora tutti all’opera! Otto persone che si muovevano ognuno per il suo da farsi per la cucina era molto bello e se uno si estraniava un attimo dal mondo riusciva a cogliere ogni attimo di quei momenti indimenticabili.
Dopo cena momento pulizia e poi momento svago dove noi quattro ragazzi parlavamo allegramente e i nostri quattro ardui accompagnatori in quest’avventura parlavano un po’ di scuola, di educazione e sicuramente di scoutismo.
Dopo un’altra tisana non poteva mancare una partita a carte. Ma che dico una? Almeno due o tre. La serata si è conclusa con la preghiera e una piccola veglia alle stelle che da lì senza inquinamento luminoso si vedevano tutte ed erano meravigliose.
Poi finalmente a dormire. L’avventura è stata completata, ora manca il ritorno per i sentieri ripidi ma nothing is impossible e ce la potremo fare in modo da tornare a Novara stanchi ma soddisfatti con gli occhi pieni di quei posti e magari le gambe doloranti ma felici di poter dire “io sono stata in Val Codera”!

“che il Signore ci conceda una notte serena e un riposo tranquillo” è stata la frase che ci ha accompagnato nella notte.

Martedì 21 febbraio.
la sveglia in un orario abbastanza consono. Colazione e per concludere quest’avventura una messa in Val Codera! Dopo aver risistemato la casa e lo zaino siamo pronti per ripartire. Il nostro ultimo obiettivo è arrivare a Novate per mezzogiorno e mezza! Obiettivo raggiunto! Dopo un buonissimo pranzo con un panino e affettati si riprende la strada verso casa ma ‘sta volta con la macchina.
L’avventura è finita ma i ricordi sono ancora ben impressi nella nostra mente. La Val Codera non si dimentica facilmente! Davvero un’ emozione unica ed ecco cosa succede davanti all’ignoto: spaventa ma non è paura, è emozione allo stato puro che ti invade quando ti lanci in una nuova avventura. Ed è proprio così, è emozione allo stato puro!

Alta squadriglia “Power” Novara 6 2012